I Joystick
per i Commodore (dal Vic 20 all’Amiga) sono quelli che avevano 9 piedini e la
forma ergonomica classica da bar.
Ce n’erano
di tutti i tipi: colorati, trasparenti, con tasti colorati e con le forme più
strane.
Erano formati
da giganti impugnature e grandi tasti situati a sinistra, a destra e spesso
anche sopra la manopola.
Ce n’erano
di tutti i tipi: molto piccoli, mastodontici, più o meno sensibili e spesso di
dubbia costruzione.
Quando si
compravano direzionavano bene e avevano tutti la manopola bella ferma, ma dopo
un po’ che si usavano sballottavano che era un piacere al minimo movimento.
I joystick
che io ho sempre preferito erano quelli della linea “Albatros” nati da
un’azienda in provincia di Bologna.
Si
impugnavano bene, direzionavano magnificamente, si rompevano poco ed erano
riparabili.
Molti di
questi Joystick forse non erano neanche progettati per l’uso intenso che ne
facevamo, soprattutto grazie a certi giochi che sembravano nati per sfasciare
questi importanti accessori.
Penso che il
più incredibile sia stato “Track & Field”, gioco stupendo della Konami
datato 1987.
Era un gioco
favoloso che faceva fare a noi ragazzi lunghe file nelle varie sale giochi che
erano sparse ovunque.
Averlo in
casa riprodotto sul Commodore 64 era una vera manna, soprattutto perché era
stato pure convertito bene.
Era il
classico gioco che si faceva contro gli amici, dove per cercare di vincere si
metteva la base del joystick in mezzo alle gambe per tenerlo fermo, poi ci si
incurvava a testa bassa senza guardare lo schermo con la manopola in mano e al
momento del via si iniziava a scuotere velocemente e come forsennati a sinistra
e destra finchè stremati e sudati non finiva la corsa.
Il problema
è che spesso accadeva che mentre gli
omini correvano e noi si scuoteva, improvvisamente si sentiva un rumore strano
… una sorta di “STACK” e ti ritrovavi la manopola rotta in mano staccata dalla base.
Un gioco che
ha fatto la fortuna dei venditori di joystick dell’epoca.
Il classico
gioco che ci divertiva un sacco, ma quando giocavamo contro
un amico si sperava sempre che lui si portasse un joystick da casa.
In quel caso
giocavamo più volentieri perché una cosa era se ti si rompeva un tuo joystick (e
quello già ti faceva arrabbiare) … un’altra cosa era se ti se ne rompevano due
contemporaneamente.
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