E’ scontato parlare
di un gioco come Bubble Bobble, ma non posso fare altrimenti.
E’ stato un
pilastro dei videogiochi e non c’era sistema a 8 o 16 bit che non avesse una
sua conversione.
Di questo videogame, nel tempo, sono stati fatti diversi remake con livelli aggiunti, ma l’originale
rimane sempre il migliore.
Penso che i
cabinet di Bubble Bobble delle sale giochi da me frequentate siano state ben
rimpinzate di monetine del sottoscritto che non disdegnava una o più partite.
La speranza
era che non ci fosse nessuno a giocarci, altrimenti mi toccava mettermi in fila
per aspettare il mio turno.
Era ed è
tutt’ora un gioco fantastico e negli attuali momenti liberi una partita me la
faccio sempre volentieri.
Il massimo
era giocarci in due, dove per lo più ci si aiutava con il compagno per
raggiungere la fine dei vari livelli.
L’alleanza a
volte andava a farsi benedire quando comparivano i vari bonus, lì scattava la
corsa per accaparrarselo prima dell’altro.
La
meraviglia era vederlo su Commodore 64, un gioco convertito veramente bene e
che conteneva tutti i 100 livelli dell’originale.
Fluido, giocabile
e colorato come il cabinato.
Una manna
dal cielo: finalmente uno dei mei giochi preferiti era a casa e non dovevo più
spendere monetine o fare code per una partita.
Ma poi …
volete mettere il “cheat” che ti rendeva le vite illimitate?
Giocato e
rigiocato più volte anche con Amiga 500 e lì si poteva dire di giocare con l’originale.
Se vogliamo
trovare il pelo nell’uovo diciamo che con il C64 si poteva parlare di piccole
imperfezioni grafiche (tipo il draghetto protagonista un po’ stilizzato) dovute
per forza di cose alla restrizione della macchina mentre sul fratello maggiore
non c’era niente da dire.
Ma non c’era
davvero niente da ridire in nessuna delle due conversioni, veramente ben fatte.
Giochi così
dovrebbero tutt’ora essere sviluppati, sembrano semplici ma sono invece
grandiosi.
Avventurosi
quanto basta, adrenalinici alla grande e
super divertenti.
Sono i
giochi che io ritengo “come le ciliegie” ovvero dove una partita tira l’altra e
il tempo passa senza accorgersene.
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