martedì 19 aprile 2016

Il regalo di Natale anticipato


Dopo tanto che li stressavo, i miei decisero di accontentarmi comprandomi il Commodore 64 a Natale.
Prima vendettero il Vic 20 e poi aggiunsero altri soldi (che non erano pochi) per arrivare ad accontentarmi.
Il fatto è che loro non si intendevano molto di questi “aggeggi” e quando decisero di prenderlo a metà Dicembre, io andai con loro al negozio.
Ricordo che prendemmo la macchina in una frenetica domenica pomeriggio piena di persone che andavano a fare lo shopping natalizio.
Ci avviammo in un negozio dove mio padre venne a sapere che ne vendevano uno a prezzo minore (il perché lo spiego più avanti) e per arrivarci dovemmo attraversare tutta la città.
Attraversammo tutta Firenze a suon di code e clacson, ma alla fine arrivammo all’agognato negozio.
Durante il lungo e stressante viaggio mio padre andò avanti fra urla, bestemmie e imprecazioni del tipo “Ma guarda te se devo fare tutta questa fila per andare a comprare quella cavolata per accontentare questo qui”.
Il Commodore 64 del quale mio padre ebbe la soffiata era ancora lì, era quello in esposizione, quello che costava meno perché fuori dalla scatola per essere provato dai clienti.
A me non fregava se fosse quello o uno imballato, l’importante è che fosse un biscottone e che venisse a casa mia.
Il negoziante lo prese, lo mise per bene dentro il polistirolo, ci mise il libro, tutti i cavi, l’alimentatore e alla fine lo inscatolò come fosse nuovo di pacca.
Effettivamente era stato trattato davvero bene, non mi ha mai dato problemi e mi ha sempre funzionato alla perfezione.
Dopo qualche anno l’ho salutato (seppur a malincuore) perché è stato venduto nei confronti di un Amiga 500.
Non stavo più nella pelle, avevo finalmente il Commodore 64 a casa mia … ma porca miseria non lo potevo aprire fino a Natale …. non ce la potevo fare … passare da li e guardare quella scatola blu e sapere di non poterla aprire era una vera e propria agonia.
Una settimana prima di Natale la fortuna volle che a mia madre venisse il dubbio se tale oggetto (esposto fino a qualche giorno prima) fosse effettivamente funzionante e mi chiese di provarlo per vedere se funzionasse e se tutto andasse bene.
Ovviamente il “Mi raccomando, provalo e basta, poi lo rimetti nella scatola e fra una settimana lo usi come si deve” di mia madre fu inutile.
Appena montato io e mio fratello ci fiondammo subito a giocare e non ci fu verso di staccarci da quella meraviglia.
Emozioni davvero fortissime.

2 commenti:

  1. Guarda, proprio ieri ho ricevuto un "biscottone" in prestito da un collega per verificare il corretto funzionamento del mio C64C. Peraltro era un bellissimo esemplare prodotto in Inghilterra(!), ancora perfettamente funzionante dopo oltre 30 anni dall'acquisto. C'è poco da fare, questa macchina ha un fascino particolare che sembra assolutamente impermeabile al trascorrere del tempo...

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    1. E' vero Alberto, io adesso non posseggo il biscottone ma il c64c.
      Ho provato tempo fa un biscottone di un mio conoscente e il solo vederlo mi ha fatto tremare il cuore.... non che il c64c non lo faccia, ma il biscottone è sempre il biscottone.
      Macchine tra l'altro quasi indistruttibili se trattate come si deve

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