venerdì 18 marzo 2016

Come è nato tutto ciò?


Non potrò mai dimenticare i giorni in cui sbavavo dal mio amico Giancarlo che aveva il Commodore Vic 20 e che mi chiamava spesso a giocare a casa sua.
Non so se mi chiamava perché aveva bisogno del secondo per una sfida o se lo faceva per semplice amicizia, io so solo che andavo da lui appena mi chiamava e non vedevo l'ora di giocare a qualcosa.
Ho passato molti mesi a pressare i miei genitori all'acquisto di quel mitico oggetto ma loro non ne volevano sapere, costava troppo e per loro era un oggetto inutile.
In quegli anni non c'era ancora il culto della tecnologia e molti genitori non capivano cosa ci ronzava per il cervello nell'avere un simile oggetto per casa.
Non capivano neanche perché finivamo le monete in quelle sale giochi immense che ospitavano cabinati con schermi colorati dove all'interno si vedevano palline, aerei, gorilla, rane, serpenti, mostri o altro tipo di nemico da sconfiggere.
Non capivano perché i ragazzi facessero code chilometriche per avere il proprio momento di gloria nel giocare cinque miseri minuti ad un videogames.
Ma noi lo capivamo bene il perché e non potevamo fare a meno di andarci (spesso di nascosto) fino a che non finivamo l'ultima moneta utile nascosta dentro le nostre tasche.
Poi arrivò il mitico giorno.... devo premettere che già il Commodore 64 stava prendendo sempre più campo, ma allora mi sarei accontentato volentieri del Vic 20.
Non dimenticherò mai come avvenne la cosa, ancora oggi la scena è impressa bene nella mente.
Mia madre in un giorno di primavera (poco prima che finisse la scuola) venne da me e mi disse improvvisamente:
- "Allora, lo desideri davvero questo Commodore Vic 20?"
- "Certo mamma, lo sai che mi piacerebbe averlo, ma tanto te e il babbo non me lo comprate."
- "Lo dici tu .... dai che ti dò i soldi e vai a comprarlo."
Rimasi di sasso, avevo la sensazione che mi stesse davvero prendendo in giro e lì per lì non le credetti granchè finchè non la vidi sparire per un attimo e arrivò con il portafoglio in mano chiedendomi:
- "Allora, quanto costa?"
Gli dissi balbettando e incredulo la cifra che adesso sinceramente non ricordo (so che sicuramente in quel momento costava molto meno rispetto ai primi tempi in cui lo desideravo perché il fratello maggiore 64 stava prendendo sempre più piede e stava soppiantando il fratellino bianco che stava felicemente arrivando a casa mia).
Mia madre aprì il portafoglio, prese la cifra desiderata, me l'appoggiò sul tavolo e con fare delicato mormorò:
- "Dai, vai a prenderlo subito prima che ci ripensi."
Non me lo feci ripetere due volte, le detti un bacio e corsi subito al negozio (che era a 5 minuti a piedi da casa) a comprare il mio primo home computer.
Uscii dal negozio ancora incredulo e ricordo ancora come fosse oggi che avevo questa scatola in mano e la tenevo come un trofeo, mostrandola inconsapevolmente a tutte le persone che incontravo, come per dire "Guarda un po' che figata, io ho il Commodore Vic 20".
E da lì partì la magia......

3 commenti:

  1. Ci voleva così "poco" (oddio, non che il Commodore VIC-20 costasse due lire...) per farci felici!
    Ricordo la stessa euforia che ebbi quando acquistai il Commodore 64, che collegai a un piccolo televisore in bianco e nero. Quando apparve la schermata del Commodore fui al settimo cielo! Una gioia che francamente non vedo nei giovani di oggi a cui viene regalato lo smartphone ultimo grido o la PlayStation.

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  2. I giovani di oggi hanno tutto servito in un piatto d'argento e sopratutto non vedono "sudarsi" l'oggetto del desiderio perchè spesso appena chiedono qualcosa dopo pochi giorni lo hanno già a casa

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  3. Infatti...500 mila lire primi anni 80 era uno stipendio intiero per molte famiglie.
    ANCHE per questa ragione il vic20 non entro in tantissime case italiane... cosa che poi si inverti, a pari livello con il benessere generale, con il c64...che nell'arco della sua vita...pian piano entro' nella casa di tantissimi italiani.

    Il vic20 quando usci come novita' soprattutto nei paesotti di provincia...era difficilissimo trovare un negozio che lo vendesse e lo avesse li fisicamente, ricordo che quando un noto negozio delle mie parti, che apri l'attivita' qualcheanno prima con i mitici KIT di NUOVA ELETTRONICA...divento sponsor commodore... in un freddo inverno di quegl'anni..mise un primo monitor a colori in vetrina con collegato un vic 20...e vari accessori, cartucce...publicita'...e spesso soprattutto nel pomeriggio..lo accendeva con una cartuccia , ricordo ancora RADAR RAT RACE...che ovviamente andava in demo...
    e ricordo come in quei BUI FREDDI inverni ad un mese da NATALE...stavamo ORE incollati a quella vetrina, fantasticano, su cosa, coma , quando....io cosi...io di più..ecc...e invece poi dovevano tornare a casa, per trovare cmq il nulla...ma solo un forte desiderio con cui ti addormetavi sperando di prenderlo al più presto.

    eeeh...dura...ma quando dopo 1000 avventure e sacrifici...arrivava qualcosa...LA FELICITA E GODURIA era indescrivibile... una cosa che OGGI nessuno prova più!!!
    troppo facile oggi...troppo...

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