venerdì 23 febbraio 2018

Tutti a bocca aperta


Nel precedente post si vede dalla foto che il mio Commodore 64 si trova su un mobilino accanto alla tv e l’ho piazzato sul piano superiore rispetto ai vari decoder o lettori dvd che stanno nei ripiani sotto.
Davanti c’è il Commodore 64 e dietro c’è la nuova Nintendo Switch (che garantisco essere comunque una figata pazzesca).
Ebbene, nel corso di questo anno in cui ho sistemato il tutto com’è adesso, ho avuto diverse persone che sono passate da casa e che non hanno esitato dal fermarsi a guardare il “gioiello" di casa Commodore.
I casi più eclatanti sono stati tre.
Il primo è stato un signore sulla quarantina che è venuto a pulirmi i filtri dei condizionatori di casa prima che arrivasse l’ondata di caldo della scorsa estate.
Arrivato in cucina ha fatto il lavoro di pulizia, poi si è girato verso la Tv ed è rimasto paralizzato con un “NO! Non ci credo, il mitico C64, il biscottone. NO! Mitico. Quanto ci ho giocato”.
A quel punto è partita una trafila di giochi che emergevano di tanto in tanto dal suo pozzo di ricordi mentali e mi chiedeva sempre se li possedevo.
Alla vista e spiegazione della scheda Princess della Manosoft che conteneva tutto il mondo Commodore sia in termini di file singoli che di cassetta, manca poco mi casca per terra e sviene.
Il secondo caso è un signore sulla cinquantina che è venuto a fare un lavoro alla porta di casa installandomi il cilindro europeo alla serratura.
Arrivato in casa per segnarsi le misure della porta si è appoggiato al tavolo di cucina e girandosi ha visto il Commodore e manca poco gli viene un mancamento.
La prima cosa che ha esclamato è stato “Non ci credo ..  è lui?”.
E anche lì sono partiti ricordi su ricordi con amici e sfide emozionanti.
L’ultimo caso è stato con un ragazzo poco più che ventenne che è venuto una sera a cena.
Appena ha visto cosa c’era sul mobile, non si è fiondato sulla moderna Switch, ma sul biscottone che sovrastava davanti.
La sua prima frase è stata “Ma questo è il famoso Commodore 64? Che bello che è”.
E lì ho spiegato tutte le caratteristiche della macchina comprensiva della capacità di leggere cassette, floppy e tutto ciò che ne consegue.
L’unica cosa in cui l’ho dovuto correggere è stato quando ad un certo punto l’ha chiamato console … e lì non potevo non dirgli l’errore perchè in realtà è un computer…. Ma ad un ragazzo di questa generazione ci sta l'errore così e lo si perdona volentieri.
In pratica ho testato come il Commodore 64 (che mia moglie inizialmente non voleva mettere lì perché  sembrava “stonasse” con il resto della casa) è diventato l’oggetto di culto, quello che attrae, quello che fa dire alla gente “Ma lo sai che cosa ho visto?” e che fa tornare il sorriso sulla bocca.
E’ l’oggetto che porta ad un’epoca meravigliosa, l’epoca in cui i videogiochi erano davvero grandi nonostante i pochi kb in cui erano contenuti.

7 commenti:

  1. Curioso... è successa anche a me la stessa cosa pochi giorni fa parlando con un collega (ventottenne) della porta PS/2 installata sulla scheda madre del mio PC aziendale. Gli ho spiegato che all'epoca era l'unico modo per far digerire la tastiera e il mouse a sistemi a riga di comando come MS-DOS; da lì lo spunto per parlargli del sistema operativo del C64 e di come i programmi venissero caricati da normali musicassette e da dischi 5.25. Dovevi vedere come era interessato mentre gli parlavo di tutte quelle cose di cui nemmeno conosceva l'esistenza (molto di più che dal lavoro che stava facendo hihihi). Tant'è che mentre spiegavo si è messo a tempestarmi di domande! :D

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  2. Ciao Alberto.
    Essere riusciti a vivere tutto ciò è stato davvero unico.
    Perchè per i neofiti sembrano cose vetuste, ma si parla di pochi decenni fa e non di chissà quanti anni or sono.
    E sono felice di aver vissuto quest'epoca fatta di semplicità materiale ma di grandezza emotiva

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    1. Ciao Gabriele,

      Sì, diciamo che io ho fatto appena in tempo ad "annusare" quell'atmosfera un po' particolare (sono un classe 1981 e il C64 l'ho ricevuto come regalo di Natale nel lontano 1990).
      Mi ricordo in particolare l'entusiasmo di mio padre all'idea di vedermi un giorno creare qualcosa in linguaggio macchina (come lui chiamava l'assembly).
      Questo stato di cose è durato fino al 1995, quando il gusto per l'esplorazione nei meandri degli home computer cedette di colpo il passo ai PC Windows portatori dell'ammiccante filosofia del 'punta e clicca'. E non credo di esagerare dicendo che se fossi nato anche solo quattro o cinque anni più tardi, probabilmente non sarei mai venuto a conoscenza del mondo Commodore e oggi sarei in qualche modo una persona diversa.

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    2. Sono sicurissimo anch'io che se tu fossi nato 5 anni dopo non avresti assaporato questo momento magico...ci sei arrivato per un pelo direi

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  3. Sono un po' preoccupato, ho già postato diverse volte dei commenti, ma non vengono visualizzati. Per caso riuscite a leggerli? Un saluto.

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    1. E' successo anche a me con il commento precedente, che ho riscritto più o meno a memoria. Dove hai postato?

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    2. Porca miseria Gianluca...deve essere stato un problema temporaneo...prova a rimetterli perché sai quanto ci tenga a leggere i vostri commenti.
      Non dipende da me purtroppo

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